Le strutture subacquee devono possedere una serie di caratteristiche essenziali per garantire protezione efficace e duratura anche in condizioni ambientali severe. La prima e fondamentale caratteristica è, naturalmente, la resistenza all’acqua, quell’elemento che più di ogni altro porta al deterioramento dei materiali e alla proliferazione batterica.
Un impermeabilizzante idoneo deve sopportare la pressione idrostatica, gli additivi chimici e gli ambienti marini e industriali, con particolare attenzione all’adesione al substrato umido o bagnato. Un solo punto debole diventa terreno fertile per muffe e altri infestanti, per deterioramenti e sollevamenti che si espandono a macchia d’olio. Gli impermeabilizzanti devono integrare qualità elastiche e flessibili per agevolare l’adattamento ai movimenti della struttura, come quelli causati da sollecitazioni termiche o meccaniche del sottosuolo, senza fessurarsi. Un prodotto elastico testato per il crack bridging assicura la massima integrità anche in questi casi.
La resistenza ai raggi UV è importante per le applicazioni di protezione sulle parti esposte fuori acqua, nel caso in cui alcune parti della struttura siano esposte alla luce solare.
La velocità di posa e la rapidità di indurimento, anche in presenza di superfici umide e in controspinta, sono fattori strategici non trascurabili: il materiale deve essere facile da applicare e compatibile con le tecniche di costruzione subacquee.
La non-tossicità, infine, è imprescindibile per garantire che l’impermeabilizzante non rilasci sostanze nocive nell’ambiente acquatico, nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute umana.
MPM ha valutato attentamente ogni aspetto, dalle necessità strutturali e applicative, alle evenienze dettate dalle più svariate condizioni ambientali e le condizioni d’uso. Proponiamo sistemi di rivestimento impermeabilizzanti e protettivi basati su tecnologie innovative ed esclusive, capaci di adattarsi a qualunque progetto: analizziamo i tuoi bisogni e progettiamo un piano d’azione su misura per te.
 
 